Una delle parole chiave del 2010, in ambito web, è senza dubbio geolocalizzazione: il numero di utenti che adoperano i social network per “geotaggarsi” dal proprio dispositivo mobile è in costante aumento e di conseguenza crescono le opportunità di business.
Ma per prima cosa è opportuno individuare i player che al momento si contendono questa nicchia di mercato e provare a capire chi la spunterà.
Da anni esiste la possibilità di aggiungere i propri dati su una mappa e condividerli con il proprio network di amici, ma l’utilità maggiore riguarda le attività commerciali, che possono segnalare la propria presenza e attirare nuovi clienti stimolando la fidelizzazione.
Inizialmente però i primi esperimenti di Yelp e Qype non avevano riscosso un grande successo, è stata la diffusione di massa degli smartphone e soprattutto dell’iPhone a fare la differenza.
I primi social network ad aver capito i bisogni degli utenti, ossia la possibilità di fare check-in e comunicare la propria posizione in movimento, sono stati Gowalla (che attualmente è offline) e Foursquare.
Gowalla, nato nell’agosto 2007, conta circa 500.000 utenti mentre Foursquare, nato nel marzo 2009, ha da poco superato quota 4.000.000 e cresce ad una velocità impressionante.
Anzitutto, è importante sottolineare che entrambi questi social hanno saputo integrare l’aspetto gaming con le funzionalità del geotagging: facendo i check-in, infatti, è possibile ottenere dei riconoscimenti (stamp per Gowalla, badge per Foursquare) che si trasformano in premi concreti nel caso di partnership con aziende.
In altre parole, è la componente ludica a scatenare la diffusione di massa di questi location-based social network rispetto ai primi tentativi di pochi anni addietro.
La nota significativa è che questi social si situano all’incrocio fra la vita reale, la condivisione di esperienze e viaggi, e la dimensione classica stile Facebook, una rete di contatti quindi “localizzata”.
Questa tendenza non poteva non attirare giganti come il già citato Facebook e Google: sono stati attivati, infatti, Google Latitude e Facebook Places.
Il primo nasce dalle ceneri di Dodgeball (creato da uno dei fondatori di Foursquare) ma non è ancora decollato, il secondo gioca tutto sul networking, ma per ora Foursquare sembra non temere confronti (ad oggi i check-in effettuati sono 5 volte superiori a Fb Places).
Se, da una parte, il competitor Gowalla ha sviluppato un’applicazione specifica per iPad e per primo ha supportato Facebook Places, Foursquare, ideato da Dennis Crowley e Naveen Selvadurai, ha saputo sfruttare le potenzialità del geotagging e le aziende più smart l’hanno capito.
Tra i numerosi case histories, in molti hanno parlato del primo caso italiano, la Coin, che ha deciso di premiare con la Coincard (che dà diritto a promozioni e sconti di vario genere) chi diventa mayor (cioè chi fa più check-in nello stesso luogo) all’interno di uno dei propri negozi.
Le possibilità di promozione sono infinite: sta alla creatività degli esercenti, a questo punto, non sottovalutare questi nuovi strumenti di geolocalizzazione, considerando che gli smartphone sono sempre più alla portata di tutti e che il futuro del web sarà sempre più mobile.